LA FAMIGLIA
La maggioranza delle violenze e degli abusi sulle donne è commessa da mariti, padri, fidanzati, conviventi, ex conviventi, amici e uomini conosciuti dalla donna. Pertanto l’elemento distintivo di questa violenza è la particolare intimità dei contesti in cui questa si manifesta. La violenza nelle relazioni di intimità è una delle più insidiose forme di violenza contro le donne. È diffusa in tutti i contesti sociali e in tutti i paesi del mondo. All’interno delle relazioni familiari le donne di tutte le età sono esposte a violenze di ogni tipo, fisica, sessuale, psicologica ed economica.
LA SCUOLA
Educare alla differenza e al rispetto dei generi, significa formare persone in grado di sviluppare le proprie capacità personali e di fare scelte senza sottostare a limiti definiti da ruoli stereotipati e precostituiti di genere. Anche l’Unione Europea ribadisce il ruolo dell’istruzione e della cultura nel favorire la parità e le pari opportunità. La scuola in modo particolare deve favorire una formazione che permetta a ciascuno/a di decidere autonomamente come costruire la propria identità, nella serena accettazione del proprio genere.
IL LAVORO
Sul lavoro molto spesso le donne si devono confrontare con comportamenti discriminatori: quando, ad esempio, all’atto dell’assunzione, sono sottoposte a domande in merito allo stato di gravidanza, allo stato di famiglia, alle intenzioni per il futuro; oppure le vengono richiesti esami clinici per accertare la presenza di una gravidanza; o quando devono accettare disparità di trattamento a parità di condizioni contrattuali con un collega maschio. Secondo i dati Istat 2015.2016 sono 9 milioni le donne che nel corso della vita subiscono molestie sessuali sul luogo di lavoro: da quelle verbali a quelle fisiche, a quelle sul web. Combatterle non è facile e serve una vera e propria cultura del rispetto nelle relazioni umane.
LO SPORT
Lo sport è tradizionalmente di dominio maschile, anche se negli ultimi anni si sono verificati notevoli cambiamenti con una sempre più massiccia presenza femminile anche in discipline un tempo considerate prettamente maschili, questo non è certamente indice di parità tra i sessi. Infatti le donne ancora sono costrette ad essere considerate dilettanti anche quando rivestono già incarichi di rilievo e partecipano a campionati regionali, nazionali, ecc. Rilevare la situazione reale sul territorio di pertinenza diventa un punto fondamentale per strutturare modelli d’intervento (campagne di prevenzione e sensibilizzazione), efficaci e duraturi utili a prevenire e combattere il fenomeno della disparità tra i sessi per offrire alle nuove generazioni una nuova visione culturale, per accrescere la conoscenza sulla partecipazione delle donne e degli uomini all’attività sportiva e infine per indagare le dinamiche di genere all’interno delle varie discipline sportive.
LA POLITICA
Nella politica, dai vertici del parlamento fino ai comuni, il 79,27% degli incarichi istituzionali in Italia è ancora oggi ad appannaggio degli uomini. L’analisi della rappresentanza di genere, infatti, parla chiaro: le donne costituiscono il 19,73% sul totale dei ruoli politici elettivi o di nomina. L’incidenza percentuale minore in assoluto è riscontrabile nei consigli regionali, dove è ‘rosa’ il 13,71% delle seggiole: su un totale di 1.065 rappresentanti che siedono nei ‘parlamentini’ di tutta Italia, ben 919 sono uomini e soltanto 146 donne.